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Certificazione ambientale del Pecorino Romano DOP. Le regole di categoria di prodotto per il marchio Made Green in Italy dei formaggi ovini a pasta dura.
Gianfranco Gaias  1, *@  , Enrico Vagnoni  2@  , Laura Zanchi  3@  , Alessandra Zamani  4@  , Pierpaolo Duce  5@  
1 : Gianfranco Gaias
Corso Umberto I 226 -  Italie
2 : Enrico Vagnoni
3 : Laura Zanchi
4 : Alessandra Zamagni
5 : Pierpaolo Duce
* : Auteur correspondant

Il marchio Made Green in Italy (MGI) è un'iniziativa basata sullo schema ambientale europeo Product Environmental Footprint (PEF), finalizzata e rendere riconoscibili e a promuovere la competitività dei prodotti Made in Italy nei mercati verdi. Le Regole di Categoria di Prodotto (RCP) riassumono i requisiti e le linee guida necessarie alla conduzione di uno studio PEF funzionale all'ottenimento del marchio MGI. Nell'ambito del progetto europeo LIFE MAGIS, il Consorzio per la Tutela del Formaggio Pecorino Romano con il supporto scientifico dell'Istituto per la BioEconomia del Consiglio Nazionale delle Ricerche e di Ecoinnovazione srl, ha elaborato le RCP MGI per i formaggi ovini a pasta dura: partendo dalle PEFCR (Product Environmental Footprint Category Rules) sviluppate a livello europeo per i prodotti lattiero-caseari bovini e considerando il Pecorino Romano DOP come prodotto rappresentativo, attraverso uno studio di Life Cycle Assessment (LCA) preliminare effettuato su varie tipologie di Pecorino Romano DOP prodotto in 4 differenti caseifici della Sardegna (che, complessivamente, realizzano circa il 23% della produzione totale di Pecorino Romano DOP), sono stati definiti gli standard metodologici e le prestazioni ambientali di riferimento per la realizzazione di uno studio PEF, coerentemente ai requisiti previsti dallo schema MGI.

Lo studio LCA preliminare ha permesso di identificare (a seguito della caratterizzazione, normalizzazione e pesatura dei risultati) come categorie di impatto più rilevanti i Cambiamenti Climatici, l'Uso d'acqua e l' Uso del suolo. La produzione del latte crudo rappresenta, di gran lunga, la fase che contribuisce maggiormente agli impatti ambientali del ciclo di vita del formaggio, per tutte le categorie di impatto considerate (contributo percentuale sopra il 94%). In particolare, l'impatto sul Cambiamento Climatico è generato, prevalentemente, dalle emissioni dirette di metano biogenico derivanti dalla fermentazione enterica delle pecore, seguite dalla produzione di alimenti extra-aziendali, dalle emissioni di protossido di azoto delle deiezioni animali e dai foraggi prodotti in azienda. I consumi di energia elettrica e termica del caseificio presentano un contributo di poco oltre il 2%, in totale. I sistemi di produzione degli alimenti, siano essi autoprodotti o prodotti al di fuori delle aziende ovine, rappresentano i processi più rilevanti per entrambe le categorie Uso d'acqua e Uso del suolo. Tuttavia, considerando il ruolo chiave svolto dai caseifici nell'intera filiera, le RCP suggeriscono di considerare anche le operazioni di trasformazione del latte (caseificio), come ulteriore fase del ciclo di vita rilevante.

Nelle RCP proposte sono altresì riportati specifici riferimenti alle cosiddette informazioni ambientali aggiuntive, con particolare riferimento al ruolo socio-economico nei contesti marginali e ai servizi eco-sistemici forniti dai sistemi ovini italiani.

In data 16 settembre 2024 è stata pubblicata dal Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica la RCP "Formaggi ovini a pasta dura" (Prodotto rappresentativo: "Pecorino Romano DOP" - valida fino al 16 settembre 2028).



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